tradimenti
Bruno
di marco191963
26.09.2021 |
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"Dopo il secondo mojito Bruno andava a ruota libera e gli spiegava come ero affezzionato al suo cazzo e di quanto lo facessi godere..."
Strana cosa la vita quando non te lo aspetti ti cambia completamente. Era un tardo pomeriggio di un sabato di diversi anni fa ed io e Carla dopo aver parcheggiato l’auto in piazza della Concordia decidemmo per una passeggiata sul lungo mare di Salerno. Dopo pochi passi mi sento chiamare e nel voltarmi mi appare Bruno, un amico di vecchia data.
Fu una lieta sorpresa, lo presentai a Carla e lo invitai per un aperitivo insieme a noi.
Dopo che Bruno aveva accettato l'invito ci dirigemmo all’Embarcadero di Salerno.
Ci accomodammo e Bruno raccontò a Carla tutti i nostri trascorsi senza omettere niente.
Carla si divertiva molto ad ascoltarlo ed ogni tanto lo interrompeva facendo delle domande maliziose.
Per rendere la storia più piccante Bruno parlò del rapporto intimo che avevamo avuto. La cosa mi fece incazzare non poco perché pensavo a Carla ed alla reazione che poteva avere. La sorpresa fu invece che Carla incuriosita chiese di approfondire il discorso e sapere chi dei due faceva la femminuccia.
Talmente imbarazzato cercai di difendermi e gli feci capire che all’epoca dell’accaduto avevo appena diciassette anni e consideravo Bruno come un idolo e lui approfittò di ciò per sottomettermi ai suoi voleri.
Dopo il secondo mojito Bruno andava a ruota libera e gli spiegava come ero affezzionato al suo cazzo e di quanto lo facessi godere. Le descrizioni erano minuziosamente dettagliate e anche folcoristiche.
Però in una cosa era riuscito far cadere ogni tabù a Carla che lo assecontava come non aveva mai fatto con nessun altro uomo.
Era talmente presa che disse:
“Peccato mi stavo divertendo un mondo a sapere che a te morivi per il …….. di Bruno, pensa che rinuncerei anche alla cena di stasera con gli amici per ascoltarlo.”
Bruno fece di tutto per convincerci a passare la serata tutti e tre fino a quando io e Carla dopo esserci guardati negli occhi decidemmo di disertare la cena.
A quel punto Carla disse: “Va bene disertare la cena con gli amici però io ho fame e devo assolutamente mangiare qualcosa.”
Bruno pagò il conto velocemente e ci invitò a seguirlo alla sua auto.
Senza conoscere la destinazione salimmo in auto per ritrovarci seduti in una bettola.
Il posto era molto brutto ma mangiammo da Dio e bevemmo a crepapelle.
La mezzanotte era passata già da un poco quando decidemmo di far ritorno a casa.
Questa volta lo pagai io il conto prima di uscire dal locale.
Durante il ritorno all’auto Carla accusava il vino bevuto ed era un'impresa camminare per arrivare all’auto. Fummo costretti a fargli da stampelle e trascinarla fino all’auto. In tutto questo Bruno le toccava il culo in continuazione e Carla esclamò:
“Mauro il tuo amico mi tiene la mano sul culo, mi sa che ha brutte intenzioni.”
Fu istantanea la mia reazione perché di colpo mi si indurì il cazzo e spontaneamente le dissi: “ Lascialo fare”
Una volta in auto Bruno percorse una strada buia e solitaria fermandosi difronte una spiaggia deserta.
Dopo aver spento il motore Bruno scese dall’auto e si accomodò dietro al fianco di Carla.
In un baleno le fu addosso e la baciava in modo molto focoso. Carla aveva gli occhi chiusi e si lasciava andare alle carezze di Bruno.
Era semplicemente pazzesco assistere a quella scena, l'eccitazione salita massimo ed estasiato assistevo Bruno che gli alzava la gonna, fargli scivolare gli slip e poi dopo essersi sfilato i pantaloni e gli slip appoggiarsi sopra di lei.
Bruno mi guardò prima di prendere il cazzo con la mano e lo posizionarlo in mezzo alle gambe di Carla.
Carla stava provando tanto piacere, allargava le gambe sempre di più per farlo entrare dentro di se.
Vederli fottere era la cosa più bella che mi potesse capitare, il cazzo mi stava scoppiando nei pantaloni, adesso non era più immaginazione ma realtà e vederla ansimare sotto i colpi decisi di Bruno era la cosa che avevo sempre sognato per lei.
Le mie mani le accarezzavano il viso e gli facevo sentire tutta la mia eccitazione.
Andarono avanti per tanto tempo ed i sospiri diventano sempre più forti fino a quando Bruno gli lanciò il segnale che era prossimi all'orgasmo dicendogli:
“Sei la più grande chiavata mai fatta.”
Fu in quel momento che incominciò a sborrare come un dannato dentro di lei facendogli raggiungere l’orgasmo con tante grida.
Stremato, Bruno si alzò con il cazzo gocciolante e puntandolo verso di me mi fece un sorriso.
Non avevo parole li guardavo ed ascoltavo Carla che diceva “Ti capisco perché non gli hai detto mai di no, Bruno è un gran figlio di puttana che ti porta sempre dove vuole lui e stasera mi ha fatto toccare il cielo con le dita.”
Dopo essersi rivestiti Bruno acceso il motore e ci riportò al parcheggio dove avevamo parcheggiato nel pomeriggio.
Ci salutò con un bacio stampo sulle labbra sia a me che a Carla.
“Ragazzi, alla prossima.”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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